di Enrico Chiarini 26/08/2024
SPAZI ACCESSIBILI A TUTTI
Ogni persona ha bisogni e necessità diverse, di cui occorre tenere conto nel realizzare gli spazi pubblici.
Per una città facile e accessibile a tutti occorre migliorare l’esistente e costruire meglio gli spazi nuovi.
La normativa italiana obbliga i Comuni a dotarsi di uno strumento di previsione, chiamato P.E.B.A., Piano di abbattimento delle barriere architettoniche, che riguarda non solo i più noti impedimenti a muoversi in carrozzina, ma ogni tipo di ostacolo alla vita sociale negli spazi pubblici da parte di chiunque.
Gli spazi pubblici sono luoghi movimento, ma soprattutto di relazione, di vita, di confronto, in cui le persone devono sentirsi bene.
Il PEBA, rivolto inizialmente agli edifici pubblici (rif. Legge 41/1986 art. 21), deve occuparsi anche dell’accessibilità degli spazi urbani (rif. Legge 104/1992 art. 24 comma 9).
La mancata adozione e approvazione del P.E.B.A. da parte delle amministrazioni comunali può rappresentare una condotta discriminatoria indiretta, attuata in forma collettiva nei confronti delle persone con disabilità.
I PEBA supportano i Comuni nella programmazione degli interventi e delle risorse. Senza i PEBA, ovvero senza un elenco delle problematiche e delle risorse necessarie, ad ogni revisione del Piano delle Opere Pubbliche, i Comuni devono decidere quali “barriere” rimuovere e con quali disponibilità economiche.
In ogni caso, con PEBA o senza, i Comuni hanno la responsabilità di rendere accessibili tutti gli spazi pubblici, nel minor tempo possibile, senza discriminare alcuna persona.